Estate Felici

Un auspicio?

C’era stata una bella iniziativa qualche anno fa. Era la prima giunta Variati con Assessore alla cultura la Moretti che fece un bando per una performance artistica che coinvolgesse la zona Domenichelli che all’epoca era abbandonata senza alcun progetto, e in generale la zona, e la vinse questo giovane artista bresciano con un progetto molto bello perchè mise insieme la multietnicità della zona col fatto che avesse saputo che qui in cima al grattacielo per anni c’era stata una radio, RadioStar, che era una delle radio più ascoltate della città.

Quindi si inventò di aprire la terrazza all’ultimo piano, posizionarci un ripetitore radio e mettere una cabina invece giù nell’area Lanerossi, con l’idea che chi voleva poteva leggere dei brani de “Le mille e una notte”.

Che venivano trasmessi sopra e poi con ponte radio poi diffusi con un canale radio in città. E chi voleva poteva andare sulla terrazza ad ascoltare questa lettura de “Le Mille e una Notte”. E aveva preparato un tablet, credo, con le versioni in varie lingue per cui ognuno le leggeva nella propria lingua e quindi c’era chi ovviamente la leggeva in italiano, ma anche chi la leggeva in arabo piuttosto che in inglese, in rumeno o chissà in che lingua.

Fu una cosa molto bella di tre o quattro sabati e devo dire che anche il condominio l’ha vissuta molto bene… perché abbiamo fatto – anch’io ho fatto una festa una di quelle sere e altre feste in altri appartamenti – e i signori che hanno il negozio di alimentari, i marocchini qui sotto, hanno allestito un piccolo banchetto e offrivano i tè e dei dolcetti a chi saliva nel condominio per andare in terrazza.

Quindi è stata una cosa, quella è stata una bella iniziativa. Perché appunto ha un po’ messo insieme la storia e l’anima attuale dell’edificio grazie alla sensibilità di questo giovane artista che ha inventato questa cosa.

Un auspicio? Che la gente ami questa città e che la gente, e anche gli amministratori abbiano il coraggio di fare dei progetti significativi e belli e importanti che mettano insieme la gente, che mettano insieme le teste che creino cultura…

In una città come Vicenza, dove è inevitabile siamo ossessionati da Palladio perché c’è dappertutto… Però fa veramente impressione misurare la differenza tra la nobiltà di 500 anni fa, la classe dirigente di 500 anni fa che è stata capace di costruire un’immagine di città… che andava quasi in rovina per fare questi palazzi monumentali – che però erano una forma di coraggio e di affermazione culturale – e in qualche modo la pochezza della classe dirigente di oggi che ha più mezzi e forse molta più ricchezza che però non riesce ad andare oltre la pista ciclabile, alla stazioncina, al parcheggetto…

Io ho il terrore di cosa combineranno adesso con l’alta velocità… dove questa zona qui dovrebbe essere ridisegnata e ancora una volta lo stanno facendo nel chiuso di qualche ufficio. Piccoli gruppetti e non si sa niente di cosa succederà ed è un posto importante, delicato… perché è la congiunzione tra la città e il colli. Ci sono migliaia e migliaia di metri quadri che saranno trasformati. È un’occasione unica!

E il timore è che invece di avere il coraggio di trasformarla in un grande progetto, fare dei concorsi, chiamare dei progettisti in gamba, si subiscano delle visioni prese dalle stanze riservate.

Però vedi che parlo sempre da architetto?

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