Estate Felici

Il bagno del sangue

È un’espressione forte, lo so, ma era quello che provavo in quel momento. Mi hanno fatto avvicinare ad un letto dove c’era una persona minuta che gridava e aveva il letto, non lo so, non era un letto, le lenzuola erano tutte stropicciate, sporche… era tutta piena di cicche di sigaretta per tutto il letto e urlava e mi guardava urlando. Mi hanno detto la devi lavare.

Sono andata vicino, ho chiesto come si chiamasse e loro mi hanno detto si chiama Carla… Sono andata vicino e ho detto “Signora Carla vuole venire con me che la lavo?”. Questa mi ha guardato e poi mi ha detto: “Ma tu chi sei?”. Io mi chiamo Aida: “Venga con me che la lavo” e lei mi guarda nuovamente e poi fa: “Povera scema o stupida – una parola del genere – ti hanno mandato da me perché io sono così…” e mi guarda e mi mostra i pugni. E io le ripeto gentilmente “Signora Carla venga con me!” e lei mi guarda e mi fa: “Mi fai pena, vengo con te perché proprio…” mi trattava da stupida ed è venuta con me lentamente.

Le infermiere si sono meravigliate e hanno detto a te è andata bene e allora mi hanno fatto fare un altro piccolo bagno del sangue: mi hanno detto accompagna questa signora in bagno… da dietro però la devi prendere e devi alzarle la camicia e metterti con i piedi vicini che non cada e io l’ho fatto! Ho messo i miei piedi fra le sue gambe e lentamente le ho alzato la gonna. “Signora” – le ho detto sempre con molta gentilezza – “guardi che la porto in bagno”. E questa mi ha pisciato sui piedi. Tutti lo sapevano e c’è stato uno scoppio di risate. Io dico che in quel momento – già prima quando sono entrata in quella stanza avevo le nausee – in quel momento le avevo ancora di più.

Poi mi hanno fatto fare altri bagni del sangue, io li ho definiti così, era una prova se resistevi… Con una signora che avrà pesato, non lo so, io ero mingherlina in quel momento e lei era seduta era enorme, e mi hanno detto lavagli i piedi. Tutti sapevano che se tu toccavi i piedi a quella donna lei ti dava un pugno in testa…io non lo sapevo, sono andata lì e ho cominciato a lavarle i piedi con molta gentilezza e non ho preso il pugno per cui il bagno di sangue è fallito, per loro! Perché hanno detto a parte una pisciata che hai preso sui piedi tutto il resto ti è andato bene, puoi rimanere… io sono andata a licenziarmi questa è la realtà, eh!

Ma si questo loro i lo definiva bagno del sangue. Dopo mi go capio el significato! Loro mi hanno detto addirittura sei portata a fare questo lavoro. Ma mi no: con l’odore che c’era di pipì che mi non sopportavo – mi che xero una maniacale del pulito, mi che lavoravo alle sedi in camice bianco al controllo, che facevo un lavoro sempre impiegatizio, andar lì… lavoro manuale, par quanto gavesse fato un po’ de corso… la realtà ga superà… ogni aspettativa!!

Sono andata in amministrazione il secondo giorno chiedendo che o mi licenziavo o mi cambiavano reparto. Loro mi hanno detto “ma prova un dieci giorni e ti aspettiamo”. Al decimo giorno ero innamorata del mio lavoro. E basta… nel senso che go pensà che xera la me vita!

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