In questo condominio hanno sempre vissuto persone straniere, sempre. E tu dici “Oh mamma mia il condominio pieno di stranieri? Eccetera”. Però a conti fatti se uno va a pensare… a conti fatti tanti piani, tanti abitanti. Io ad un certo punto ho fatto il rapporto: un condominio di dieci appartamenti quanti stranieri ci sono? Uno. In realtà se fai i conti ne avevamo otto di famiglie però siccome sono 82 appartamenti è come se fosse un condominio e una sola famiglia.
E però si creava sempre questa atmosfera “Eh a Viale Torino, Viale Milano ci sono tanti stranieri”. Ma se tu andavi a vedere i rapporti non erano poi chissà che cosa. E poi si… lentamente sono aumentati sempre di più, sempre di più. Un po’ perché i negozi chiudevano e allora avevano l’opportunità di aprire persone straniere. Sia perché alcuni appartamenti appunto la gente andava via e… affittava a persone straniere.
Faccio il sorriso ma è un sorriso amaro, perché in realtà è quella cosa che per anni mi ha dato fastidio. Perché in realtà era anche un po’ la similitudine che si faceva con i meridionali no? Era che… era come dire “L’affitto al meridionale che ha bisogno – parallelismo con lo straniero è uguale attualmente – però l’affitto a 3000 euro, in altri tempi erano altre cifre in lire tanto poi loro dopo entreranno in 5-6 e si pagano le spese però io intanto ci guadagno ok?”.
Quindi poi diventava che lo straniero per gli altri condomini era quello che portava problemi perché erano in 4 o 6 e chissà cosa combinavano, più di una lavatrice a destra e a manca, perché ogni stanza aveva una sorta di appartamento. Per cui i condomini in genere si incacchiano perché c’è l’ammasso però il problema è il proprietario che ha permesso questa cosa qua! E per anni è andata avanti così. Quindi poi questa cosa mi dava fastidio perché tu andavi a giudicare uno che semmai, per poter abitare semmai era costretto a dover condividere uno spazio che neanche gli poteva andar bene condividere però era l’unica cioè… alla fine era l’unica sta roba qua.
No in realtà non ci conosciamo tanto, no. Poi si diventa appunto un po’ più isolati in effetti non ci si sente, non ci si parla… se con qualcuno si crea contatti o meno. Adesso non so se dipende anche dall’indole delle persone però per farti caso noi, io e mia mamma, diciamo anche il buongiorno, il buonasera quella parola in più. Apri la porta per andare a portare un regalo no? Invece te lo lasciavano sulla porta. Per cui non so se è la cultura vicentina che non permette l’apertura o siamo noi che vediamo in maniera diversa? Alcuni ci si conosce e ci si frequenta. Alcuni hanno fatto amicizie, hanno delle amicizie intense.
Altri no, altri rimangono ad un saluto leggero o altro. Però poi quando ti incontri sul condominio, tipo anche i miei vicini, ci si incontra “Ciao come stai? Cosa stai facendo di bello?”. Ci si incontra come se fosse bello però poi non viene la spontaneità di semmai poi bussare e dire “Eh hai bisogno di questo o ti serve quello o cosa”. Però poi ci sono attimi in cui c’è molta familiarità. Mi fa strano in effetti sta roba qua. E quindi in realtà ci si conosce e non ci si conosce
È strana come cosa, è veramente strana. E poi ovviamente ci sono le mega baruffe da riunione condominiale no?